Posts written by ilmioregno

In uscita il 23 gennaio un nuovo libro su Luigi Tenco. Le premesse sono quelle di un libro di ottima fattura. Qualcosa di inedito certamente dovrà pur contenere.

Dalla Tunisia ho trovato tracce tracce di un 45 giri di Tenco (di epoca remota) che però mi sono lasciato sfuggire mentre in Francia nel 1963 lo conosceva un certo Ripa che tradusse un brano di Luigi censurato in Italia. Parlare del successo del 1964 lanciato nella Repubblica estera di San Marino e poi riproposto in varie località dell'Argentina mi pare superfluo dato che ne ha sempre parlato il suo amico Gian Franco Reverberi. E comunque risale al 1964 la recensione che parla di una telefonata da New York fattagli prima che si apprestasse ad incidere il suo secondo LP. A posteriori, suo cugino accenna anche a rapporti con Bob Dylan ed i tempi più o meno erano quelli. Nel 1966 ho potuto prendere atto solo di una sua promozione fatta in Spagna del terzo LP e della frequentazione parigina che lo portò ad incidere anche in lingua francese. A parte qualcosa in catalano ma siamo già nella seconda metà di gennaio 1967 credo di poterti rispondere con il fatto che esportare Tenco è ancora attuale.

Una serata, dedicata a Luigi, per la quale mi è pervenuta richiesta di partecipazione e notifica è la seguente:

MILANO Domenica 12 maggio 2013
programma
ROCKFILES (su LifeGate Radio) dedicata a Tenco con ospite MAURO ERMANNO
GIOVANARDI.
il titolo credo sia "Lo spirito di Luigi Tenco"

Ancora un "Ciao amore, ciao" di Luigi maltrattato a Sanremo. Le "strade grige come il fumo" sono diventate "luci grige", una "e" che lega l'andamento delle strofe svanita nel nulla, una "a" di troppo e .... un arrangiamento (specie nella parte iniziale) assai ridicolo. Meglio, decisamente meglio, a parer mio, l'effetto dato al brano dal coro e dalla emozione dell'interprete che mi è parsa genuina. Tutto sommato, resto della mia idea iniziale. Non critico più, quasi quasi ringrazio.

RIMINI. Martedì 27 novembre al Teatro degli Atti (via Cairoli, 42) alle ore 21, Andrea Amati e il pianista Federico Mecozzi assieme a Caterina Boldrini (violino) e Lucia Solferino (viola) presentano Io sono uno. Ricordando Luigi Tenco.

DUE GIOVANI E TENCO. Due giovani della leva musicale riminese uniti per omaggiare Luigi Tenco: Andrea Amati (classe 1984), già protagonista con i “Guanti di Marco” di un tributo dedicato a Fabrizio De André e lanciato verso un progetto solista di repertorio inedito, e Federico Mecozzi (classe 1992), precocissimo direttore d’orchestra e primo violino nell’ultimo tour mondiale di Ludovico Einaudi, si uniscono per ricordare Luigi Tenco partendo dalle sue canzoni. Non una semplice esecuzione, ma un attento lavoro di rivisitazione, alla ricerca di nuove prospettive per le melodie, gli arrangiamenti al pianoforte, l’interpretazione. Accompagnati dal violino di Caterina Boldrini e dalla viola di Lucia Solferino, Amati e Mecozzi ricordano un cantautore che ha saputo raccontare la vita, l’amore e la solitudine, illuminando la strada a due generazioni di musicisti.

fonte: http://musicaitaliana.com/luigitenco

Un piccolo aneddoto capitato a Balans, (tanto per rimanere in tema): nel giugno dell'anno seguente, mentre passeggiava nei pressi del Teatro Regio di Parma qualcuno gli infilò nelle orecchie un auricolare e lui rimase pietrificato.
Luigi gli stava fischiettando nelle orecchie qualcosa di inedito....un giorno dopo l'altro.

suerte fausto

Cara OB,
da una collezione di brani inediti di Luigi, ti feci ascoltare anche "piango di rabbia".
Oggi io piango di rabbia per la tua assenza.

Auguri anche da parte mia, ma non è vero che ti precedo sempre. Prima di arrivare alla tua veneranda età dovrò ancora pedalare e pedalare "per le strade di Luigi".

Nessun ritardo Marica, non ti preoccupare. Io sono uno che non ci tiene affatto a ricevere questo tipo di attenzioni.
Un orso è meno orso di me. Il giorno in cui mi scadono gli anni, per me, è un giorno qualunque. E comunque grazie.

Il "grazie" è espresso in cinese perché ogni tanto mi salta alla mente che sarebbe bello tradurre e poi far cantare le canzoni di Luigi anche in questo idioma.
Già una volta consigliai i giovani di questo forum ad attrezzarsi in proposito ma oggi credo che la soluzione migliore, per chi invecchia precocemente, sia quella di far da sé.
Per quanto riguarda la risposta a quanti anni ho adesso ho pensato di scriverlo in codice morse proprio perché sento sempre ripetere che a scrivere in "arabo", uno poi, non ci capisce nulla.
Fra radioamatori infine ci diamo sempre un 73 e 51 alla fine del QSO che significa saluti e auguri. Mi sembrava una maniera più spiccia di salutare data l'ora. Ho solo aggiunto un 88 che è un po' come dire baci e abbracci.
Non credo di essere stato criptico. Chi mi conosce sa che studio cinese e che ho un po' di dimestichezza con la radiantica. E ciò che ho trascritto, francamente, credevo fossero cose elementari.
Insomma, un po' come quelle che scriveva Mogol per Battisti.

73 51 88

谢谢 xiè xiè

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Edited by ilmioregno - 18/7/2012, 00:17

Renzo, ho contattato nuovamente la ragazza romana che pensavo fosse quella che stai cercando tu ma l'idea che mi ero fatto è sbagliata.
In effetti (e questo lo sapevo) quella a cui alludevo io aveva 19 anni e non 17. Conosceva Zavoli ed in particolare, per il suo lavoro in RAI, (ed anche questo già sapevo) Sergio Modugno che è mancato, come forse già sai, da pochi giorni.
Il piglio polemico di cui è certamente dotata me l'aveva fatta avvicinare alla ragazzina che stai cercando ma devo purtroppo ammettere che la mia intuizione non è stata affatto felice.
Peraltro aveva accompagnato da Luigi una ragazza che aveva partecipato ad una "clip" ed anche il fatto che ne conoscesse l'indirizzo avrebbe dovuto farmi riflettere meglio.
Su Roma la cara Ornella teneva rapporti con l'amico libraio che ti feci conoscere dopo il nostro primo raduno al binario 21 e una donna di cui adesso mi sfugge il nome, ma sono sicuro che Anna potrebbe darti qualche elemento in più.
Dalla mia conoscente romana ho ricavato solo che le ragazze che frequentavano Luigi, in quel periodo, erano tantissime. E comunque non è poi neanche detto che questa 17enne lo abbia conosciuto personalmente visto che ne ricercava l'indirizzo.
Di più non so dirti. Un caro saluto. A presto.

Credo sia comprensibile il fatto che Gino Paoli non abbia accettato la visita di Luigi in ospedale. In fondo non aveva, in quel momento, un semplice mal di denti.
E all'origine del suo gesto potevano, fra i due, ben esserci anche dei contrasti. E' meno tollerabile, semmai, l'atteggiamento che Paoli assunse dopo il gesto di Luigi.