Piero Ciampi, Tu no. Canta Paolo Zicconi.

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Gulliveriana
view post Posted on 11/9/2012, 16:01




Piero Ciampi, Tu no. Canta Paolo Zicconi.






notevole interpretazione del grande Piero Ciampi di Paolo Zicconi
 
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Paolo 59
view post Posted on 11/9/2012, 17:37




Grazie Mavi, sono trascorsi mesi da quella serata, mi stavo quasi dimenticando.Spero piaccia.
 
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Gulliveriana
view post Posted on 11/9/2012, 18:19




Sono sicura che piacerà ai nostri amici tenchiani. :) fra poco posto anche Conphiteor.
 
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Gulliveriana
view post Posted on 10/10/2012, 11:00




Mi sa che i nostri amici tenchiani non hanno ancora visto e sentito questo video...
 
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Balans21
view post Posted on 13/10/2012, 13:26




Perché non risco ad aprirlo? Managgia!
 
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MrVecchiofan
view post Posted on 13/10/2012, 14:50




... Diàmine, ma questa è superiore all'originale! Davvero: Ciampi non cantava mica così bene! Tra l'altro, l'audio è ottimo.
Però, ragazzi, affinché qualcosa non ci sfugga, quando viene postato materiale video, che ne direste di presentarlo con una breve recensione? Magari anche con le impressioni personali di Paolo nell'interpretarli: è evidente infatti che ognuno di noi, anche chi non è musicista o cantante per professione, sente di più alcuni brani rispetto ad altri o, magari, si immedesima di più con l'autore, chissà? Ecco, anche quando canta Tenco, sarebbe interessante che Paolo chiarisse meglio se e quali brani sente di più.
 
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Balans21
view post Posted on 13/10/2012, 20:26




Visto! Era un problema di ADSL. Ho battuto anch'io le mani come se fossi presenti al concerto... Caro Paolo, mi augolo solo che questo pezzo sia compreso nella scaletta del tuo futuro CD. Bravoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
 
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Paolo 59
view post Posted on 14/10/2012, 01:45




Troppo buoni, Vecfan addirittura parla di esecuzione migliore di quella di Ciampi....(Ma mi prendi in giro???)
Cmq impossibile eguagliare Ciampi: lui la cantava con la disperazione dell'alcolizzato, la sua voce "imperfetta" o "strascicata" se vogliamo definirla...faceva tutt'uno con la preghiera di un uomo disperato per l'abbandono, tragicamente consapevole di una condizione, o di una personalità che cozzava con le probabili aspettative della donna amata.Se l'è scritta su misura...impossibile eguagliarlo. Io ovviamente la canto con i miei mezzi, diversi da quelli di Ciampi, certo una voce più "pulita"...forse più curata...ma devo ovviamente esprimermi con la voce che ho. Cerco di esprimere una disperazione, ben sapendo che la voce troppo "pulita" è meno realistica di quella per la quale il pezzo è stato pensato e scritto.
Condivido il fatto che ciascuno di noi "senta" certi brani più vicini alle proprie corde rispetto ad altri. Quando parlo di corde non mi riferisco tanto alla laringe, quanto al proprio modo di sentire.Ed allora, parlando di Tenco, sento più consone e vicine quelle intimiste, anche le ballate , naturali per me che vengo dalla lirica.Esprimo più facilmente l'amarezza. Qualche difficoltà in più nelle canzoni di protesta e nei pezzi un pò più beat (ad es. "Se sapessi come fai"): io non ho la voce "arrabbiata"(graffiante) , ho il cuore a volte incazzato si, ma incontro difficoltà ad esprimere una rabbia credibile (forse troppo buono?).E la voce graffiante la devo fare tecnicamente, non avendola in natura.Ma Tenco ha toccato anche quelle corde, per cui nel momento in cui interpreti devi misurarti anche con quelle.Ma se decido di fare un lavoro che omaggia un autore...soprattutto se è un autore che amo (perdona l'autocitazione ma posso parlare per me ovviamente, anche se credo valga per tanti altri) cerco di "piegarmi" ad una interpretazione che sia consona al pezzo e all'arrangiamento...e se necessario mi prendo il tempo che serve. In quasi due anni di lavoro silenzioso e paziente, di alcuni pezzi ho rifatto le voci. Dopodichè ci sarebbe anche un altro discorso che ci porterebbe lontano. Dico solo che ognuno di noi ha un suo concetto di interpretazione: per me non significa stravolgere. E' un fatto di scelta personale, altri , liberamente, battono altre strade.Ma non io. Sebbene nel CD che sto facendo talvolta gli arrangiatori abbiano certamente "riletto" qualcosa. Ad esempio Luigi scrive "Guarda se io" rifacendosi al rock...o diremo più precisamente al beat, come si usava allora.Chi me lo ha arrangiato lo ha riletto invece in chiave latin-jazz: da qui, ovvio che io opti per un canto meno aggressivo (rockeggiante) ma più morbido. Detto questo però, interpretare significa rileggere , ma non può mai prescindere dal significato o cmq da ciò che l'autore intendeva dire.Niente stravolgimenti.Chi si aspetta da me personalizzazioni ai limiti dello stravolgimento, resta deluso.Ripeto, questione di scelta!
Caro Balans...ti ringrazio per l'apprezzamento: come ben sai da tempo, il mio CD è monografico e dedicato a Luigi. La scelta è stata quella di fare pezzi meno conosciuti, per far conoscere certe perle non meno belle, come ben sai e sappiamo, sconosciute ai più. Ma anche cercare, per quanto possibile, di toccare corde diverse della produzione di Tenco, dalla canzone esistenziale , al pezzo d'amore visto in fasi diverse (come tu insegni), al pezzo beat che noi abbiamo rivisitato con un piglio un pò più "rock" , alla canzone teatro...forse, a ben pensare, manca la canzone di protesta...ma in 10 pezzi ho cercato di dimostrare che in soli 6 anni, Luigi ha toccato tanti climi e perfino generi differenti.Al contrario di suoi colleghi che per fare ciò ( e talvolta meno) hanno avuto a disposizione 40 anni di percorso.
Ci sono riuscito? Ho davvero omaggiato Luigi? Sarà apprezzato? Bel dilemma, davvero non so come sarà accolto....a tanti forse io non piacerò ( di certo piaceranno di più alcuni arrangiamenti, ne sono sicuro)e a qualcuno si. L'unica cosa che posso dire, senza retorica, è che ci ho messo cuore.

Edited by Paolo 59 - 14/10/2012, 19:06
 
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MrVecchiofan
view post Posted on 14/10/2012, 18:03




...Ma no, Paolo, nessuna esagerazione o scherzo. Volevo dire esattamente quello che tu stesso precisi nel primo capoverso del tuo ultimo post. La tua esecuzione di Tu no supplisce o integra le imperfezioni tecniche dell'originale di Ciampi, né questo dovrebbe farti porre il problema di essere poco "fedele" all'originale (in quanto più "perfettino" di Ciampi), altrimenti non se ne esce, non ti pare?
Del resto, potremmo aprire un'apposita sezione (magari curata da te) sulle differenze e le possibili integrazioni tra competenza (o bravura) canora e interpretazione. Ciò ci permetterebbe, tra l'altro, di approfondire meglio anche la dimensione canora e interpretativa del fenomeno Tenco: non c'è dubbio infatti che ad ognuno di noi siano rimaste impresse nella memoria le interpretazioni originali dei grandi autori "genovesi" (nativi o di adozione, incluso Ciampi), ma a riascoltarle criticamente oggi tali interpretazioni talvolta lasciano a desiderare. Tenco (ma, a dir la verità, anche De André, che ne ha raccolto con maggior fortuna l'eredità) rappresentava un caso a sé perché era grande anche come cantante ed interprete , anche quando di trattava di brani non suoi (come Quello che conta, la cui intensità è difficilmente eguagliabile). Non trovi?
 
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Paolo 59
view post Posted on 14/10/2012, 18:14




Concordo.Il problema è che quando si eseguono "cover", per lo meno cover di un certo genere che, per molti aspetti, potremmo definire "di nicchia" ( anche qui ci sarebbe da discutere sul fatto che cantare Tenco sia di nicchia o meno...)ossia non propriamente commerciale,i discografici o produttori, o gli stessi artisti, si pongono subito un problema: a chi è diretto questo lavoro? Quale sarà il targhet di coloro che lo ascolteranno? Se saranno ascoltatori "da nicchia" allora ne viene fuori un tipo di ascoltatore raffinato, pretenzioso, che cerca la perfezione non di meno "estetica".E, per di più, una grande "personalizzazione", intendendo non tanto il fatto che tu sia te stesso, quanto che sia diverso, innovativo, originale, unico. Io personalmente non spingo agli estremi certi ragionamenti, posso intuire il targhet dell'ascoltatore cui è destinato il mio lavoro, ma antepongo il mio modo di "sentire" ( cantare) ad esigenze che, a ben leggerle, diventano commerciali o limitative: lasciamolo ascoltare a tutti, o a chi capita.Anzi...lasciamolo ascoltare soprattutto a chi non conosce Tenco: così facendo ho avuto piacevoli sorprese.
 
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9 replies since 11/9/2012, 16:01   140 views
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